mercoledì 4 giugno 2008

Arrivano i mostri!


Durante l’ultimo periodo dell’anno scolastico gli insegnanti hanno gli incubi, non parlo in senso metaforico, proprio la notte.
E’ un ossessionante turbinio di facce distorte, sguardi alla D’Eusanio, e frasi frasi frasi, bisbigliate, urlate, passate sottobanco o dette in faccia. Ogni frase una frustata, uno sputo, un morso di cobra.

Immaginatevi mille occhi addosso:

Parlo a nome di tutta la classe;
nessuno capisce niente durante la sua lezione;
non gliel’abbiamo detto prima perché tanto era inutile;
non ho portato il quaderno perché l’ho dimenticato a casa di mia nonna;
ho perso il quaderno, non riesco a trovarlo, peccato perché ieri ho fatto tutti i compiti;
la nota l’ha firmata mia madre! E’ diversa da quella del cartellino perché mamma non firma mai uguale!;
uff! che fastidio le dà la borsa sopra il banco?;
uff! perché devo togliermi il cappello?;
uff! perché devo togliermi gli occhiali da sole?;
uff! perché devo togliere i piedi da sopra il banco?;
questo è un lager!;
posso andare in bagno?;
posso andare a parlare col prof?;
posso andare a consegnare un modulo;?
posso andare per le classi ad organizzare la partita di calcetto?;
posso andare a prendere un tè? Non sto bene…;
guardi che la responsabilità è sua se mi sento male;
ora chiamo mia madre con il cellulare;
non ho potuto comprare il libro perché non ho i soldi;
è vero, ho il cellulare anzi due cellulari, casomai uno venga sequestrato, però me l’ha regalato mio zio);
io ho il diritto di mangiare quando ho fame, quindi posso consumare le patatine durante l’orario di lezione, perché non ho fatto colazione, se svengo è colpa sua;
questo non può chiedermelo perché non c’è nel libro;
io non sono obbligato a prendere appunti;
ieri lo sapevo;
questa domanda non me la può fare perché sta nel primo paragrafo, e io porto solo il 2° e 3°;
ci deve dire “esattamente” che cosa ci darà al prossimo compito;
questo non me l’ha spiegato perché io ero assente;
un aiutino, professore’;
ma io ho studiato, ne deve tenere conto;
se lo sapevo non facevo tutta la fatica l’ultima settimana;
non sono mica un genio che devo avere tutto sei!;
tanto la scuola non serve a niente;
tanto chi passano sono solo gli “incozzati”;
tanto lei va a simpatie;
tanto non serve essere bravi per avere un posto di lavoro, servono gli incozzi;
io voglio fare l’odontoiatria, tanto mio padre mi lascia lo studio, e quindi studierò solo all’università;
tanto lei ha già deciso che sono bocciato;
mi può interrogare l’ultimo giorno?

Ma niente è comunque più terrificante dei genitori:

Parlo a nome di tutti i genitori;
con il professore dell’anno scorso mio figlio aveva otto;
il professore odia mio figlio;
l’ha interrogato il cugino che è stato in America ed è andato bene, poi l’ha interrogato il professore e naturalmente gli ha dato cinque;
l’ha bocciato con cinque!;
professore, come mai con lei vanno tutti male?;
secondo me lei dovrebbe fare più grammatica;
secondo me lei dovrebbe fare più conversazione;
secondo me lei dovrebbe dare un programmino ad ogni studente a seconda delle carenze;
secondo me lei dovrebbe interrogare solo le cose che lo studente sa bene;
in Shakespeare ha già la sufficienza, quindi altre domande non gliene può fare;
lei inibisce gli studenti, fa troppe domande dirette e vuole una risposta precisa;
non è mio figlio che non parla bene l’inglese, è lei che non vuole sforzarsi di capire;
lei non mi piace;
le lo fa apposta;
mio figlio le è antipatico;
lei lo vuole bocciare a tutti i costi;
va be’, tanto il coltello dalla parte del manico ce l’avete sempre voi…;
i docenti sono tutti ignoranti;
hanno un sacco di vacanze;
non sanno motivare;
sono degli sfigati;
sono dei frustrati;
se fossero stati persone intelligenti non sarebbero finiti a fare gli insegnanti;
se la maggior parte degli studenti di una classe va male, la colpa non può essere che dei professori;
gli studenti che vanno bene, erano già bravi;

mio figlio non fa altro che studiare, rimane chiuso in camera tutta la sera;
la sua materia è la preferita, ascolta canzoni in inglese continuamente;
ha la sua televisione privata in camera;
ah, c’è un registro elettronico per controllare le assenze? Non lo sapevo - e comunque io non ci capisco niente di Internet, lui sì, è sempre collegato…;
non siamo obbligati ad avere Internet per fare i compiti;
…e lo promuova, cosa le costa?;
io voglio sapere “esattamente” cosa deve studiare mio figlio;
ma cosa dice, ce la farà?;
mi deve assicurare se ce la farà o no. Vale la pena che si metta a studiare gli ultimi giorni? Ce la può fare?, Ah? Ce la può fare?;
gli abbiamo tolto il cellulare per ben due giorni ma non ha studiato lo stesso, quindi gliel’abbiamo restituito, perché tanto era inutile;
vuole a tutti i costi il cellulare nuovo, ma noi saremo irremovibili! Al limite se si impegna quest’ultima settimana…;
gli abbiamo comprato un cellulare nuovo per consolarlo dalla bocciatura;




Ma tutto questo non sarebbe potuto succedere senza l’amorevole aiuto dei colleghi:

Lo studente non è un numero;
i professori di matematica non sanno niente di didattica;
non imbrigliamoci con le griglie di valutazione;
il voto minimo è due, non zero;
lo studente va saputo motivare;
bocciare uno studente è come commettere un omicidio;
fatevi l’esame di coscienza, colleghi! Avete fatto fino in fondo il vostro dovere?;
vi ricordate quanto eravamo somari noi alla loro età?;
ma perché presentate i ragazzi col cinque? O gli date quattro o gli date sei!;
ma questo quattro è un vero quattro? Non è che è quasi cinque…
dietro quel ragazzo ci potrebbe essere un genio e noi lo stiamo bocciando;
è vero, non sa niente, ma è il più intelligente, se bocciamo lui bocciamo tutti;
se bocciamo dichiariamo il nostro fallimento;
se bocciamo perdiamo posti di lavoro;
non si può bocciare un ragazzo in prima, ancora deve ambientarsi;
che senso ha bocciare in seconda? Dategli una possibilità, al limite lo fermano al triennio – vi ricordo che siamo ancora nella scuola dell’obbligo;
siamo in terza, ci sono tante materie nuove, il ragazzo ha sofferto un trauma nel passaggio dal biennio, dobbiamo incoraggiarlo, non troncargli le gambe;
è iscritto per la terza volta? Allora non possiamo bocciarlo, perde tutto!
E se si suicida? Voi ve la sentite di assumervi la responsabilità?;
e dopo che l’abbiamo mandato in quarta lo fermiamo? Ci dovevamo pensare prima;
ormai è in quinta, se lo bocciamo ci rovina la quarta, ma chi l’ha fatto arrivare in quinta? abbiamo sbagliato, ormai lo passiamo, ma dall’anno prossimo saremo più severi;
ma vi illudete di salvare il mondo bocciando un ragazzo?;
fa il bullo perché è un insicuro;
è facile insegnare ai bravi, il difficile è insegnare ai somari!;
non dimentichiamoci che siamo degli educatori;
non ci cambia la vita sapere un autore in più o in meno;
e se uno non è portato per la matematica deve rinunciare a frequentare la scuola?;
meglio tenere i ragazzi a scuola che mandarli sulla strada;
i test valutano solo nozionismo;
l’insegnamento è una missione;
sono ragazzi…
ragazzi sono!
Ma lo volete capire o no che sono ragazzi!

2 commenti:

Marcello Moretti ha detto...

Ciao Megapick! Benvenuta nel mondo dei blog! Vedo che il virus dei blogger ha colpito anche te... Qui a Firenze è diventata popolare una professoressa che ha un blog molto seguito in cui parla della scuola. Qulacuno l'ha notato e le ha chiesto di farci un libro molto divertente, intitolato "La profe". Te lo consiglio. L'indirizzo del blog è questo: http://laprofepuntoit.splinder.com
Dagli un'occhiata...
A presto!

Megapick ha detto...

Grazie per il tuo suggerimento!
Scambio per scambio, ti indico i miei blogger preferiti, entrambi docenti (che sicuramente conoscerai già, ma non si sa mai): Leonardo - www.leonardo.blogspot.com e Minimo Karma (http://minimokarma.blogsome.com/).
Ciao, baci.